Bullismo e cyberbullismo: la normativa in Piemonte

La Regione Piemonte è tra le prime regioni in Italia che, dopo l’entrata in vigore della l. 71/2017, si è attivata per introdurre regole e strumenti a livello locale contro il bullismo e cyberbullismo.

Sono 4, come gli obiettivi del nostro progetto, anche quelli della legge regionale n. 2 del 2018:

  • promuovere e sostenere interventi e azioni di prevenzione, gestione e contrasto del fenomeno del bullismo in tutte le sue manifestazioni, compreso il cyberbullismo, al fine di tutelare e valorizzare la crescita educativa, psicologica e sociale dei minori, proteggendo, in particolare, i soggetti più fragili 
  • valorizzare il benessere tra pari 
  • prevenire il rischio nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza
  • supportare i soggetti che, a vario titolo, ricoprono un ruolo educativo con i minori

Tra questi ultimi, sono e dovranno essere protagonisti non solo le scuole, già da anni in campo per prevenire gli abusi, e il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, ma anche gli enti del terzo settore e le società sportive.

L’art. 5 prevede infatti:

  • che la Giunta regionale emani un bando annuale per progetti finalizzati, secondo quanto previsto dall’art. 2, “a realizzare interventi a carattere multidisciplinare, volti alla diffusione della cultura della legalità, al rispetto della dignità della persona, alla valorizzazione delle diversità, al contrasto di ogni forma di discriminazione, alla promozione dell’educazione civica digitale, alla tutela dell’integrità psicofisica dei minori e all’utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e della rete internet, soprattutto nell’ambiente scolastico”.
  • che possano partecipare al bando, in forma singola e associata, nonché in collaborazione con altri enti,  gli “enti del terzo settore di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo settore, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106 ), con documentata esperienza, operanti nel territorio regionale e attivi da almeno cinque anni nel campo del disagio sociale minorile e del sostegno alla famiglia e alla genitorialità e le associazioni sportive dilettantistiche operanti in Piemonte, iscritte nel registro del Comitato olimpico nazionale, nella cui organizzazione è presente il settore giovanile e che svolgono prevalentemente attività di avviamento e formazione allo sport per i minori.

Per approfondire, clicca qui.

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