Guida 4 Assist: da oggi online

Tra le attività del progetto c’è la Guida 4 Assist.

E’ il “terzo assist del progetto“, uno strumento per aiutare i genitori ad approfondire come ci si deve comportare in caso di bullismo e cyberbullismo, per conoscere gli strumenti di tutela e per segnalare abusi.

Non solo. Per contribuire alla crescita dei piccoli atleti, perché diventino forti nel modo giusto, nella seconda parte della Guida mamme e papà possono trovare informazioni sul concetto di nutrizione, suggerimenti per l’alimentazione nello sport e informazioni contro lo spreco alimentare.

La Guida verrà distribuita in 5 province del Piemonte ai genitori dei calciatori di Barcanova, Borgosesia, Chieri, Cuneo, Pro Villafranca, Rebaudengo, Vanchiglia, Verbania, Volpiano, in occasione degli incontri che verranno realizzati nelle prossime settimane.

La prefazione è di Sergio Pecchini, referente Tutela Minori FIGC SGS Piemonte Valle d’Aosta. I testi sono dello psicologo Riccardo Tinozzi, dell’Avv. Silvia Galimberti e della consulente nutrizionale Vanessa Pigino. La grafica è di Alessandro Pozzi.

Per scaricare la Guida:

Un assist anche da 3 scrittori!

In collaborazione con ADD Editore, casa editrice indipendente di Torino, nel percorso di 4 Assist ci accompagneranno 3 autori che hanno contribuito e contribuiscono ad offrire nel mondo giovanile e sportivo le proprie testimonianze per superare razzismo, barriere e discorsi di odio (“hate speech“), per una società più inclusiva, dalla scuola agli ambienti sportivi.

Scendono in campo con noi, accompagnandoci con le loro parole:

LILIAN THURAM

Lilian Thuram è nato in Guadalupa nel 1972. Nel 2008 ha creato la fondazione Éducation contre le racisme, pour l’égalité. È stato commissario generale della mostra Exhibitions. L’invention du sauvage, al Museo del Quai-Branly. Ha ricevuto la laurea honoris causa in scienze umane dall’Università di Stoccolma e di Stirling (Scozia). Con add editore ha pubblicato Le mie stelle nere e Per l’uguaglianza. In una vita precedente, è stato un importante giocatore internazionale, campione del mondo nel 1998 e campione europeo nel 2000, oltre a molti altri riconoscimenti in altre squadre. In Italia ha giocato nel Parma e nella Juventus.

Il libro che verrà omaggiato ai partecipanti è Le mie stelle nere.

AMIR ISSAA

Amir Issaa rapper e writer, protagonista della scena rap. I suoi testi raccontano l’attualità, il razzismo, le seconde generazioni. Ha collaborato con diverse organizzazioni e istituzioni (UNAR, Save The Children, Comunità di S. Egidio e molte altre) ideando laboratori di musica e rime contro le discriminazioni. “Potere alle Parole” è un suo format che si svolge nelle scuole, nelle carceri, negli hotspot per migranti. Negli ultimi anni è stato in tour negli USA con lectures e laboratori in oltre 40 università. È stato candidato ai David di Donatello per la colonna sonora del film Scialla!

Il libro che verrà omaggiato ai partecipanti è Educazione rap

IAN SAGAR

Ian Sagar, classe 1982, è il capitano della Briantea84 Cantu, squadra di basket in carrozzina che l’anno scorso ha vinto il campionato italiano. Ha all’attivo numerosissimi titoli vinti anche con la sua nazionale, con squadre italiane e non solo. Personaggio davvero interessante, campione dentro  e fuori dal campo dall’innegabile talento e dalla grande forza di volontà. Paralizzato da anni, a causa di una brutta caduta dalla moto quando era un adolescente, non potrà mai camminare. Una cosa che potrebbe mettere ko chiunque, ma non un combattente come Ian Sagar. Prima di arrivare in Italia, ha vestito la divisa dell’Oldham Owls di Manchester, sua squadra storica, dopo un anno di esperienza in Spagna nel 2010. La sua carriera da professionista inizia ufficialmente nel 2005: prima è stato un rappresentante nel campo delle carrozzine e degli adattamenti alle automobili per guidatori disabili. Poi ha scelto di consacrare la sua vita alla palla arancione.

Il libro che verrà omaggiato ai partecipanti è Le mie vite in gioco

I libri verranno distribuiti in occasione degli incontri che avverranno con i genitori delle 9 scuole calcio coinvolte.

(testi dal sito di ADD editore)

Revenge Porn: cos’è, come difendersi

Nel 2021 il Codice della Privacy (d.lgs. 30 giugno 2003 n. 196 “Codice in materia di protezione di dati personali”) è stato modificato con l’introduzione di un nuovo strumento di tutela per le vittime di revenge porn.

Il revenge porn e, più in generale, il fenomeno della “pornografia non consensuale”, consiste nella diffusione di immagini pornografiche o sessualmente esplicite a scopo vendicativo (ad esempio per “punire” l’ex partner che ha deciso di porre fine ad un rapporto amoroso), per denigrare pubblicamente, e molestare la persona cui si riferiscono. Può essere una forma di cyberbullismo.

E’ un comportamento che può avere conseguenze anche molto gravi ai danni della vittima.

L’art. 144 bis (“Revenge porn”) prevede che “chiunque, compresi i minori ultraquattordicenni, abbia fondato motivo di ritenere che registrazioni audio, immagini o video o altri documenti informatici a contenuto sessualmente esplicito che lo riguardano, destinati a rimanere privati, possano essere oggetto di invio, consegna, cessione, pubblicazione o diffusione attraverso piattaforme digitali senza il suo consenso ha facoltà di segnalare il pericolo al Garante“.

Il Garante interviene nelle quarantotto ore dal ricevimento della segnalazione per adottare le misure necessarie ad impedire la diffusione dei materiali oggetto della segnalazione.

La norma prevede inoltre che:

  • quando le registrazioni audio, le immagini o i video o gli altri documenti informatici riguardano minori, la segnalazione al Garante possa essere effettuata anche dai genitori o dagli esercenti la responsabilità genitoriale o la tutela.
  • I gestori delle piattaforme digitali destinatari dei provvedimenti conservano il materiale oggetto della segnalazione, a soli fini probatori e con misure indicate dal Garante, anche nell’ambito dei medesimi provvedimenti, idonee a impedire la diretta identificabilità degli interessati, per dodici mesi a decorrere dal ricevimento del provvedimento stesso.

Per presentare una segnalazione è possibile compilare il form sul sito del Garante della Privacy.

Per approfondire, leggi anche:

Hate speech: come reagire?

A chi non è mai capitato, navigando nella jungla del web, di incappare in manifestazioni di discorsi di odio (“hate speech“), commenti razzisti, xenofobi, omofobi, antisemiti o sessisti, forme di intolleranza nei confronti di alcune persone o collettività, in pagine di personaggi pubblici o in profili privati?

Qual è il modo migliore per affrontare un leone da testiera che utilizza epiteti denigratori nei confronti di qualcuno, ad esempio chiamandolo “negro”, “frocio” o con altri epiteti, per colpire un’intera collettività di soggetti vulnerabili?

Restare in silenzio, per connivenza, paura di intromettersi, indifferenza, può voler dire ratificare le parole di chi odia. Come quando si assiste a un’aggressione in pubblico e non si interviene, anche su una pagina internet il ruolo di mero spettatore può costituire per l’hater una forma di legittimazione del suo operato.

Il discorso di odio è una forma di prepotenza, di manifestazione di potere e autorità, un atto di subordinazione da parte di chi esprime l’odio nei confronti dell’individuo e del gruppo che viene colpito, che viene appagata dalla mancata contestazione.

Ma come si deve reagire?

Nei casi più gravi, quando l’offesa costituisce una forma di stalking (cd. cyberstalking) o altro reato, si può segnalare il comportamento alla Polizia Postale. Si possono inoltre segnalare gli haters ai gestori delle piattaforme, anche grazie alle nuove policy adottate su intervento della Commissione europea che ha imposto alle aziende informatiche l’adozione di codici di condotta, per contrastare lottare contro le forme illegali di incitamento all’odio online.

Si può altrimenti controbattere e replicare, non necessariamente per rivolgersi all’interlocutore in un rapporto dialettico, ma per annientare un silenzio che eviti la sua gratificazione.

Altra strategia, molto efficace, è quella di utilizzare l’ironia contro l’hater.

Per approfondire:

Per segnalarci forme di hate speech nello sport, approfondire i tuoi diritti, scrivici.

Hate speech: no ai discorsi di odio

“Ogni dire è anche un fare”, Claudia Bianchi

Il termine hate speech, linguaggio di odio o discorso d’odio, identifica varie forme espressive – non solo parole e frasi, ma anche immagini, gesti, caricature, condotte – ostili e offensive, volte a causare danno a individui e gruppi storicamente oppressi e marginalizzati, identificati da caratteristiche tutelate dalla legge (razza, etnia, nazionalità, religione, genere, orientamento sessuale, abilità e disabilità).

Su 200 mila tweet analizzati in 4 mesi da vox diritti, 50 mila contro i migranti, 39 mila contro le donne, 22 mila contro mussulmani, 17 mila contro le persone con disabilità, 15 mila ebrei, 8 mila contro le persone LGBDQ+.

Nel mondo dello sport e in particolare del calcio, sono particolarmente diffusi i messaggi d’odio. Dalle tribune degli stadi si è passati al web, in particolare con l’avvento e la diffusione dei social network, da Facebook alle chat di gruppo di messaggistica istantanea di WhatsApp. Nel mondo virtuale disprezzo, derisione e ostilità verso gruppi rispecchiano piaghe diffuse nella società come razzismo, sessismo e omofobia. L’utilizzo di epiteti come “negro” o “frocio”, indirizzati verso un individuo, altro non sono che dimostrazioni di intolleranza e disprezzo di gruppi e di chi viene considerato diverso. E lasciano traccia indelebile in vetrine sotto lo sguardo di tutti.

I più colpiti dagli haters sono famosi giocatore di colore, non solo calciatori ma anche campioni di altri sport, come di recente avvenuto ai danni della stella della nazionale di pallavolo Paola Egonu, portabandiera della rappresentativa azzurra alle Olimpiadi di Tokyo 2020, che nell’ottobre scorso ha subito insulti razzisti dopo la sconfitta dell’Italvolley nella semifinale dei mondiali.

Ma nel mirino dei “leoni da testiera”, nascosti dietro gli schermi, non sono soltanto i campioni, personaggi sotto i riflettori, ma anche persone comuni. L’hate speech si può concretizzare in messaggi sessisti e omofobici, diffamazione, revenge porn, e può trasformarsi in cyberbullismo, se continuato nel tempo e ai danni di soggetti individuati, con conseguenze talvolta drammatiche.

Con il progetto 4 Assist, grazie all’aiuto delle società sportive, intendiamo sensibilizzare le famiglie e contribuire all’educazione dei ragazzi sulla necessità di evitare linguaggi e comportamenti offensivi, sulla rete web e non solo.

Per approfondire:

  • Odiare non è uno sport, progetto di prevenzione e contrasto all’hate speech finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
  • Claudia Bianchi, Hate Speech, il lato oscuro del linguaggio, editori La Terza, 2021

Per collaborare con noi in progetti, scrivici

Bullismo e cyberbullismo: la normativa in Piemonte

La Regione Piemonte è tra le prime regioni in Italia che, dopo l’entrata in vigore della l. 71/2017, si è attivata per introdurre regole e strumenti a livello locale contro il bullismo e cyberbullismo.

Sono 4, come gli obiettivi del nostro progetto, anche quelli della legge regionale n. 2 del 2018:

  • promuovere e sostenere interventi e azioni di prevenzione, gestione e contrasto del fenomeno del bullismo in tutte le sue manifestazioni, compreso il cyberbullismo, al fine di tutelare e valorizzare la crescita educativa, psicologica e sociale dei minori, proteggendo, in particolare, i soggetti più fragili 
  • valorizzare il benessere tra pari 
  • prevenire il rischio nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza
  • supportare i soggetti che, a vario titolo, ricoprono un ruolo educativo con i minori

Tra questi ultimi, sono e dovranno essere protagonisti non solo le scuole, già da anni in campo per prevenire gli abusi, e il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, ma anche gli enti del terzo settore e le società sportive.

L’art. 5 prevede infatti:

  • che la Giunta regionale emani un bando annuale per progetti finalizzati, secondo quanto previsto dall’art. 2, “a realizzare interventi a carattere multidisciplinare, volti alla diffusione della cultura della legalità, al rispetto della dignità della persona, alla valorizzazione delle diversità, al contrasto di ogni forma di discriminazione, alla promozione dell’educazione civica digitale, alla tutela dell’integrità psicofisica dei minori e all’utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e della rete internet, soprattutto nell’ambiente scolastico”.
  • che possano partecipare al bando, in forma singola e associata, nonché in collaborazione con altri enti,  gli “enti del terzo settore di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo settore, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106 ), con documentata esperienza, operanti nel territorio regionale e attivi da almeno cinque anni nel campo del disagio sociale minorile e del sostegno alla famiglia e alla genitorialità e le associazioni sportive dilettantistiche operanti in Piemonte, iscritte nel registro del Comitato olimpico nazionale, nella cui organizzazione è presente il settore giovanile e che svolgono prevalentemente attività di avviamento e formazione allo sport per i minori.

Per approfondire, clicca qui.

Sportello Bullismo

Tuo figlio o tua figlia è vittima di bullismo o cyberbullismo, a scuola o in un altro contesto?

Vuoi conoscere i tuoi i diritti delle vittime di bullismo o cyberbullismo e gli strumenti di tutela?

Vuoi bloccare il comportamento di cyberbulli sul web?

Oppure desideri approfondire se può essere opportuno che tuo figlio o tua figlia abbia un supporto psicologico?

Puoi rivolgerti al nostro Sportello Bullismo.

Lo Sportello Bullismo è uno strumento di ascolto, per avere le prime informazioni, approfondire come presentare eventuali segnalazioni o denunce, e soprattutto fare tutto il possibile per evitare che si ripetano abusi.

Potrai confrontarti, anche mantenendo l’anonimato, con i legali e gli psicologi coinvolti nel progetto 4 Assist.

Per contattare lo Sportello Bullismo, puoi compilare il form che segue

Un sito web WordPress.com

9 Scuole Calcio: partner del Progetto

9 società sportive hanno aderito con entusiasmo al progetto, sin dalle prime fasi dell’ideazione di 4 Assist e ci accompagneranno fino alla fine.

Hanno riconosciuto l’importanza di unire le forze per contrastare ogni forma di bullismo, cyberbullismo e prevaricazione, per contribuire a migliorare l’alimentazione dei giovani atleti nella loro fase di sviluppo e crescita.

Ospiteranno e organizzeranno insieme a noi gli incontri con i genitori e i bambini, ci aiuteranno a distribuire la Guida 4 Assist – Forti nel modo giusto.

Grazie a loro, all’impegno dei loro collaboratori, dirigenti accompagnatori, volontari, potremmo coinvolgere centinaia di bambini che abitano 5 province del Piemonte.

Ecco le società sportive:

  • Provincia di Torino: Barcanova, ASD Chieri, GAR Rebaudengo, USD Vanchiglia, GSD Volpiano Pianese
  • Provincia di Cuneo: AC Cuneo
  • Provincia di Asti: ASD Pro Villafranca
  • Provincia del Verbano Cusio Ossola: Verbania Calcio
  • Provincia di Vercelli: Borgosesia Calcio

Per conoscerle meglio, clicca qui.

Per info, collaborare con noi:

4 compagni di Squadra: il Comitato Scientifico

Per segnare, non bastano le individualità… serve un gioco di squadra.

I quattro componenti del Comitato Scientifico si sono confrontati già prima della nascita del Progetto, per capire quali potessero essere gli Assist per realizzare insieme gli obiettivi del Movimento Consumatori.

E da ottobre sono in campo: un avvocato, uno psicologo, una consulente nutrizionale e un allenatore.

Ognuno con una propria formazione, con esperienze diverse nella vita professionale, nel mondo dello sport e del calcio, uniti in una collaborazione cross settoriale.

Insieme a loro, non solo come spettatori, ci sono altri professionisti, i partner, i collaboratori e tutti i volontari dell’associazione e delle nove società sportive.

La prima attività del Comitato Scientifico era quella di studiare uno strumento, la Guida 4 Assist, che presto verrà alla luce.

Da febbraio i componenti del Comitato Scientifico saranno impegnati negli incontri con i genitori e i piccoli calciatori.

Se vuoi conoscere i 4 componenti del Comitato Scientifico, clicca qui.

Per confrontarti con loro, scrivici

4 Assist. Tutti in campo!

A ottobre è partito il progetto. E’ iniziata la partita.

Nella prima fase si è riunito il Comitato Scientifico che ha elaborato i testi della Guida 4 Assist che verrà stampata entro il mese di dicembre.

L’attività di studio comporta approfondimenti in ambito legale, psicologico e sulla tematica della corretta alimentazione e nutrizione in ambito sportivo, anche in prospettiva di evitare sprechi.

Si sono inoltre svolte riunioni con tutte le otto associazioni e società sportiveBarcanova, Borgosesia, Chieri, Rebaudengo, Pro Villafranca, Vanchiglia, Verbania, Volpiano – che hanno aderito con entusiasmo al progetto, per programmare gli incontri con i genitori e i bambini delle scuole calcio, che si terranno a partire da fine gennaio 2023. Si è aggiunta alla compagine una nona associazione l’ASD Olmo Cuneo.

E’ stato avviato lo Sportello Bullismo presso la sede di Movimento Consumatori Torino ed è iniziata la formazione dei volontari e dei collaboratori, anche grazie alla collaborazione con l’Associazione Sloweb tra i partner del progetto – che, in persona della psicologa Prof.ssa Anna Pisterzi, ha attivato un percorso di formazione dei consulenti legali del Movimento Consumatori che terranno gli incontri presso le società sportive.

Il punteggio è ancora Zero a Zero, ma il primo goal, la Guida, si avvicina!